PHSE: un magazzino a Bologna, 110 nuovi veicoli e Rfid su ogni collo nel 2023
Alle sfide presentate al settore della logistica healthcare nell’ultimo anno (e non solo) PHSE proverà a dare nel corso del 2023 una risposta multisfaccettata.
“Nel primo semestre apriremo un nuovo nodo strategico a Bologna, per ribilanciare le spedizioni in arrivo da Nord verso la dorsale adriatica e decongestionare così il polo del Lazio. Inoltre cambieremo sede in Campania, spostandoci in una che avrà uno spazio decuplicato rispetto a quella attuale” ha annunciato il responsabile qualità dell’azienda – tre le più importanti in Italia nel settore della gestione logistica di studi clinici, prodotti farmaceutici, biotecnologici e campioni biologici – Paolo Gagliardi La Gala, nel corso del convegno “Logistica healthcare: nuovi equilibri per vincere la sfida della capacità” dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, che si è svolto questa mattina. Non solo. Phse, che il manager ha descritto come “market leader” in particolare sul segmento dei prodotti dell’intervallo di temperatura 2°-8°, svilupperà la sua forza in quello relativo alle spedizioni della fascia 15°-25° verso gli ospedali con l’ingresso in flotta, dal mese di marzo, di 101 veicoli dedicati.
Gli investimenti della società controllata da Eddy De Vita e partecipata indirettamente da Nb Aurora non si limiteranno però agli asset fisici, ma toccheranno l’ambito tecnologico, dato che – ha aggiunto Gagliardi La Gala – Phse prevede durante l’anno di implementare un sistema eQms (per la gestione digitalizzata e paperless dei processi di qualità) nonché di estendere a ogni singolo collo (e non più quindi a ogni spedizione o bancale) l’impiego dei codici Rfid. “Pensiamo sia la strada da perseguire per ricevere big data che in futuro potranno servire non solo per il tracciamento dei prodotti ma che potranno anche essere utilizzati in futuro per sviluppare progetti per la pianificazione dei trasporti, anche con attraverso l’intelligenza artificiale”.
Tornando sui risultati della ricerca presentata durante la mattinata, il manager ha anche detto di “ritrovarsi nei trend” esposti, sia per quel che riguarda l’aumento dei costi di produzione, in particolare quelli per l’energia necessaria per mantenere gli impianti (l’80% di quelli aziendali è a temperatura 2°-8°), di carburanti e packaging, sia in relazione alla crescita delle spedizioni, che nel caso di Phse è stato del 9%, con picchi in particolare nel Triveneto e in Campania, ed è arrivato al +35% per la fascia 15°-25° che come visto l’azienda sta ora supportando con nuovi investimenti.
Fonte: articolo Supply Chain Italy